Crisi Dybala: Paulo, la fiducia non si compra!

Di Paolo Paoletti
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Updated: 5 novembre 2017

di Antonella Lamole - Allegri parla di poca brillantezza, per spiegare il momento no di Paulo Dybala.
C’è di più. È un problema di fiducia, venuta a mancare proprio in quel giocatore che da quando aveva indossato la 10 bianconera sembrava aver fatto il definitivo salto di qualità.

Devastante fino alla seconda sosta, al terzo minuto di recupero del primo tempo contro il Benevento, si è arreso: dopo due punizioni sbagliate in pochi minuti, ha mollato la terza a Douglas Costa.
Anche a inizio ripresa, un’altra punizione dal Limite è stata calciata da Higuain.

In altre circostanze e in assenza di Pjanic, ci sarebbe stato un solo uomo sul pallone anche dopo due errori.
Col Benevento è emersa le triste verità, passo indietro quando sarebbe servito un passo avanti, molto di più di una prestazione anonima e di un’occasione clamorosamente fallita sotto porta.

FIDUCIA. Allegri, a parole, lo protegge come e più di quanto abbia fatto almeno in questa stagione con ogni altro giocatore. Anche alla vigilia si era detto sicuro che sarebbe tornato al gol, dopo un positivo confronto in settimana.
E per il momento lo ha sempre fatto partire titolare se non in occasione dopo la sosta.
Però, con il progressivo ritorno del miglior Higuain è andato via via sparendo proprio Dybala.
Una coincidenza p forse no, su cui lavorare in una Juve che in rarissime occasioni ha potuto godere dei suoi gioielli più preziosi (e costosi) contemporaneamente.
Sarebbero serviti anche a Paulo un paio di turni di riposo, seppur per motivazioni differenti da quelle che hanno spinto alla doppia panchina punitiva pere risvegliare l’orgoglio di Pipita oggi tirato a lucido.

Forse potrà basTare un gol brutto, sporco, magari inutile per il risultato, per risvegliare in Dybala la fiducia che a inizio stagione gli consentiva di riuscire in qualunque giocata.
La sensazione è che proprio di crisi di fiducia si debba parlare: la mancanza di brillantezza sarebbe Legata alla condizione atletica, ma la Joya nell’ultimo mese sembra imballato nella testa, ancor prima che di gambe.

Non diverte più, non si diverte più.